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EXTREME PORN EXPERIENCE – PROSPETTIVE

L’opera si presenta come un’installazione che vuole sfidare i confini dell’arte, dell’etica e della psicologia umana. Utilizzando la realtà virtuale (VR) per esplorare le dinamiche della vergogna, del giudizio sociale e dell’intimità esposta. Attraverso questo progetto, l’artista non solo stimola una riflessione profonda sui tabù della pornografia, ma creano anche un microcosmo di interazioni umane che rivela molto sulla natura dell’osservazione e del giudizio.

La Configurazione e la Dinamica dell’Installazione
L’installazione è semplice: una persona si siede su un divano al centro di una stanza e indossa un visore VR, attraverso il quale è esposta a una ricostruzione visiva di pornografia estrema. Intorno a loro, gli altri visitatori possono osservare le reazioni fisiche ed emotive del partecipante, ma non possono vedere ciò che il partecipante vede. Questo crea una dicotomia tra l’osservatore e l’osservato, e vuole mettere in risalto la vulnerabilità del soggetto e il potere del giudizio esterno.

Esplorazione della Vergogna e del Giudizio Sociale
Il cuore del progetto risiede nell’esplorazione della vergogna e del giudizio sociale. Sapere di essere osservati mentre si consuma contenuto pornografico, per di più estremo, amplifica la sensazione di disagio e vergogna. Questo scenario tende a mettere a nudo le reazioni umane più intime, forzando il partecipante a confrontarsi con le proprie emozioni in uno spazio pubblico. La presenza degli osservatori, che giudicano ogni espressione e comportamento, aggiunge uno strato di complessità e tensione psicologica. L’esperienza diventa così una performance involontaria, dove ogni sussulto, ogni sorriso o espressione di disgusto diventa un’informazione per gli spettatori.

La Psiche dell’Osservato e dell’Osservatore
Il progetto non esamina solo chi indossa il VR, ma anche chi osserva. Le reazioni degli spettatori variano dalla curiosità al giudizio, dalla compassione alla critica. Molti spettatori si sono trovati a riflettere sulle proprie percezioni e pregiudizi riguardo alla pornografia e alla vulnerabilità altrui. Inoltre, la paura di essere giudicati ha impedito a molte persone di partecipare, il che sottolinea quanto profondamente radicata sia lo STIGMA associato alla pornografia ed al piacere erotico/sessuale.

Riflessioni Socioculturali
l’opera vuole sollevare domande fondamentali sul ruolo dell’erotismo nella società moderna, sulla privacy e sulla percezione pubblica della sessualità. Il progetto obbliga a confrontarsi con il paradosso di una società che, pur essendo iper-sessualizzata, rimane profondamente ipocrita e moralista riguardo i piaceri erotici. Gli spettatori sono costretti a riflettere sui propri standard morali e sul modo in cui si giudicano “gli altri”.

Conclusione
In definitiva, “EXTREME PORN EXPERIENCE” è un esperimento sociale ed artistico che vuole mettere alla prova i limiti della comfort zone dei partecipanti e degli osservatori. È un’opera che prova a sfidare, provocare e stimolare una riflessione critica sui temi della privacy, del giudizio e della sessualità. Con il potere dell’arte, la volontà è quella di esplorare e mettere in discussione le norme sociali, facendo emergere le contraddizioni e le complessità della condizione umana.