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SAlon d’automne

28 settembre 20 dicembre 2019

Galleria barattolo, presso together – viale glorioso 14 (roma, trastevere)

 

Salon D’Automne 2019 fa parte di una serie di esposizioni che la GALLERIA BARATTOLO farà nella magnifica cornice del Together in trastevere, un continuum espositivo che avverrà a cadenza stagionale e dove verranno esposti gli artisti che fanno parte della nostra galleria d’Arte.

Nella prima ala troviamo per primo Leonardo Zappalà, un giovane artista emergente che ama l’arte cerebrale, ed i suoi dipinti, che stanno avendo un meritato successo, sono il frutto della pianta generazionale attuale nata dal seme della società, colori, immagini, scritte che fanno pensare, riflettere, e che arrivano sempre con un messaggio chiaro a chi ne esperisce.

Troviamo poi Lucia Pianta, promettentissima artista classe ’99 e qui con due tra le sue ultime opere, rappresenta la realtà più interiore e soggettiva, esprime l’intensità delle passioni e dei sentimenti, attraverso l’utilizzo di materiali spesso degradanti e che vengono scartati, abbinati a colori e gesti forti, mai casuali, ma sempre ragionati e vissuti.

Di seguito una piccola parentesi con i Dusty Eye, collettivo artistico inserito nel 2019 nell’Atlante dell’Arte Contemporanea – deAgostini, presenti in galleria con dei piccoli gioielli, i primi 10 numeri (di una tiratura di 5000pz), della stampa di N°44, il primo androide emotivamente avanzato, con “EVER DREAM THIS ANDROID”, qui esposto trovate il prestigioso numero 1. (da sottolineare come il loro ricavato dalla vendita delle loro opere sarà devoluto al CERN & Society Foundation)

Nella seconda ala, la glitch art ultracontemporanea di Estefano Molina, stampa su tela d’ramo diverso, particolare, del percorso estetico canonico, creazione discretizzata dell’errore, il punto concettualmente più anarchico dell’epoca digitale contemporanea dato da “un controllo coatto estetico dell’errore digitale”.

Ricky Bordoni minimalismo estetico e pulizia visiva nei suoi tre dipinti, immobilismo sospeso in un attimo nei quali il suo lavoro, la sua opera, crea un’impronta nell’esperienza percettiva dell’osservatore, la traccia lasciata dall’ignoto, l’insondabile che seppur percepiamo, non ci è dato di afferrare.

Ed infine Daniele Alonzo, se la fotografia è l’arte della cattura della luce, lui ne è un maestro, immagini suggestive da Roma ed i suoi Fori Imperiali all’Abruzzo con il suo magnifico Castello di Rocca Calascio, ogni istantanea cattura non solo una zona, un luogo, ma il mood, il sentimento più intimo “in” quel luogo, “in” quel determinato istante.

La mostra raccontata dal suo curatore